"Il trittico della vendetta" (Joe Abercrombie), Gargoyle edizioni. Recensione.
Dopo aver terminato la trilogia “La prima legge”, sono andato alla ricerca, attenta e forsennata, di ogni libro uscito dalle mani di questo autore.
Come detto da più parti, Joe Abercrombie rappresenta il grimdark fantasy all’ennesima potenza, con la sua incredibile capacità di tessere trame complesse e buttarci dentro, al momento giusto, intrighi, colpi di scena, violenza e tanto sangue.
Andiamo, però, con ordine.
I libri in questione, della casa editrice Gargoyle (ormai fallita), sono quasi introvabili, se non all’usato.
Sono visti come libri autoconclusivi ma è un errore, che, se possibile, è meglio non commettere.
È vero che la trama principale si conclude in ogni libro ma è una conclusione a grandi linee e le ripercussioni di ogni decisione, guerra o azione, ricadrà sulla trama del libro successivo e i protagonisti si alterneranno in scena tra il davanti e dietro le quinte, rimanendo cardine della trama “unica”.
I volumi, di conseguenza, hanno un ordine di lettura preciso che permette di avere una visione più ampia e completa della storia.
Dunque sono da leggere dopo La prima legge, come una trilogia seguente e l’ordine preciso di lettura è:
“Il sapore della vendetta”
“The Heroes”
“Red Country”
LE TRAME
Trama “Il sapore della vendetta” (796 pagine)
Primavera in Styria. E vuol dire guerra. C'erano stati diciannove anni di sangue. Lo spietato Granduca Orso è in lotta con l'Alleanza degli Otto, e insieme hanno macchiato di rosso la terra bianca. Mentre gli eserciti avanzano, le teste rotolano e le città sono in fiamme, dietro le quinte bancari, preti e forze antiche e oscure giocano una partita mortale per scegliere chi sarà fatto re. La guerra potrebbe essere un inferno, ma per Monza Murcatto, la Serpe di Talins, la mercenaria più celebre e temuta alle dipendenze del Duca Orso, è un modo dannatamente buono per fare soldi. Le sue vittorie, però, l'hanno resa troppo famosa, per i gusti del suo committente. Tradita, abbattuta in battaglia e lasciata a morire, la ricompensa di Murcatto è un mucchio di ossa rotte e una fame ardente di vendetta. A qualunque costo, sette uomini dovranno morire. Tra i suoi alleati: l'ubriacone meno affidabile della Styria, il prigioniero più pericoloso, un assassino ossessionato dai numeri e un barbaro che vuole solo fare la cosa giusta. Il numero dei suoi nemici è almeno la metà della nazione. E tutto questo prima che l'uomo più pericoloso del mondo venga mandato a cercarla e a finire il lavoro che il Duca Orso ha iniziato... Primavera in Styria. E vuol dire vendetta.”
Trama “The Heroes” (716 pagine)
Bremer dan Gorst, maestro di spade caduto in disgrazia, ha giurato di reclamare sul campo di battaglia l'onore perduto. È ossessionato dalla redenzione e assetato di violenza, dunque non gli importa molto di quanto sangue scorrerà, anche se si trattasse del proprio. Il Principe Calder non ha alcun interesse per l'onore e di certo non ha intenzione di finire ammazzato. Tutto quello che vuole è il potere, e si servirà di qualsiasi bugia ed espediente, tradirà tutti gli amici per raggiungerlo. Almeno sino a quando non sarà lui a dover combattere. Curden lo Strozzato, l'ultimo uomo onesto rimasto al Nord, ha dedicato la sua vita all'arte della guerra, ricavandone solo ginocchia gonfie e nervi logori. Non gli importa nemmeno più chi sia a vincere, vuole soltanto fare la cosa giusta. Ma è possibile individuarla nel mondo che gli sta crollando intorno? Il destino del Nord sarà deciso da tre sanguinosi giorni di battaglia. Ma con entrambi gli schieramenti corrotti da intrighi, debolezze, ostilità e meschine gelosie, è improbabile che siano i cuori più nobili o anche le armi più potenti a prevalere.
Trama “ Red Country” (639 pagine)
Shy Sud sperava di poter seppellire il suo cruento passato e cavalcare via con un bel sorriso sulla faccia, ma prima dovrà rispolverare le maniere forti per riprendersi la sua famiglia. E lei non è certo tipo da tirarsi indietro di fronte a ciò che è necessario fare. Così si metterà sulle tracce dei rapitori con un paio di buoi e il suo codardo patrigno Agnello a farle compagnia. Ma anche lui ha seppellito un sanguinoso passato e nelle Terre Remote, dove non c'è Legge, il passato non rimane a lungo sotto terra. Il loro viaggio li porterà per aride piane fino a una città di frontiera stritolata nella morsa dell'avidità, tra faide, duelli e massacri, e poi fino in cima alle inesplorate montagne verso la resa dei conti con gli Spettri. E come se tutto questo non fosse abbastanza, saranno costretti a una scomoda alleanza con Nicomo Cosca, il famigerato mercenario, e il suo scriteriato legale Tempio, due uomini di cui nessuno dovrebbe fidarsi.
Abercrombie torna con prepotenza nel mondo della prima legge e, così come nella prima trilogia, ci accompagna in giro per il suo mondo circolare a braccetto di personaggi carismatici, fuori dalle righe e cinici fino al midollo.
Senza dubbio, per quanto mi riguarda, é questo l’incredibile pregio di Joe, l’utilizzo perfetto dei Pov. Il cambio di personaggio e di punto di vista è così netto che sembra un libro scritto a più mani.
Ti chiedi come faccia a cambiare prospettiva e a delineare personaggi con tanta fermezza. In cinquanta pagine ti fa capire il loro carattere, le loro paure, angosce, i loro vizi e ciò che li ha portati alle scelte del presente e, insieme a loro, dispiega la trama agli occhi del lettore.
Trame complesse, colme di incidenti, battaglie e ossa fratturate, con l’invidiabile capacità di sbrogliare tutto con le scelte giuste e un climax quasi folle.
I paragoni si sprecano, Martin, Tarantino e altri, ma Joe è unico e ha un ritmo di narrazione che lo stesso Martin non regge e un cinismo e un umorismo nero che anche Tarantino lo invidierebbe come sceneggiatore.
C’è la politica, nella sua veste peggiore, fatta di interessi e di sporchi giochi al rialzo, le battaglie sanguinose e mai banali. Qui non c’è posto per la violenza fine a se stessa e ogni duello è un concentrato di adrenalina e di emozioni che bastano per compensare una settimana in ufficio e di cibo in scatola.
Parlando di questi libri in particolare, come accennato, i personaggi si alternano ma giocano tutti un ruolo cruciale e Joe si diverte a mostrarci alcuni protagonisti della prima trilogia con altri occhi, costringendoci a vedere i loro difetti. Abbiamo un conte di Montecristo sanguinario, che parte con tutte le ossa rotte e che avrà la sua vendetta (starà a voi decidere se dolce o meno).
Un gruppo di vecchi soldati del nord guidato dal nero (ecco l’ordine di lettura) e uno spadaccino non apprezzato nella capitale che farà valere le sue incredibili capacità in guerra.
Una famiglia di un paesino sperduto che tenta di cambiare vita ma è inseguita dai demoni di un passato mai domato di un uomo detto “agnello” , (qui colpo di genio).
C’è tutto in questi libri, il seme piantato con il primo volume diventerà un albero a cento ramificazioni nel terzo e solo leggendoli tutti si avrà soddisfazione.
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