Vox, Nord editore. Recensione
Se date uno sguardo a goodreads vi farete un ‘idea su quanto questo romanzo divida.
Trama, idea di base, argomenti trattati, erano intriganti e davano l’idea di un bel libro.
La copertina, addirittura, recita: “una geniale reinterpretazione del racconto dell’ancella”, mmm…no. Non solo c’è poco di geniale, ottimi spunti, questo si, ma l’idea alla base del racconto dell’ancella, l’ideale che guida il libro, qui si perde a causa di un finale troppo raffazzonato.
Penserete: “ci avrai messo un po’ a leggerlo”! E invece no. L’ho praticamente divorato; lo stile dell’autrice è asciutto, senza fronzoli e si lascia leggere con facilità. Inoltre, come dicevo prima, le idee ci sono e vengono sviluppate molto bene nelle prime cento pagine del romanzo. Probabilmente, se il romanzo non avesse presunzioni di femminismo, andrebbe bene. Se, però, parti con determinate premesse, serve più coraggio.
Coraggio, soprattutto nelle scelte.
I personaggi sono pochi ma solo uno/due quelli definiti bene.
La protagonista ci porta in un America gretta e retrograda che ha cancellato anni di lotte di uguaglianza e intenta a riportare le donne a un ruolo marginale e, soprattutto, ridurle al silenzio.
Ci riesce grazie a una “barbara” tecnologia che limita le parole delle donne a un tot al giorno, costringendole a parlare solo se necessario, abituandole con punizioni violente e segnanti.
Tutto questo invoglia, aiuta nella lettura e le pagine scorrono veloci ma poi arrivano … le scelte.
Quando è il momento di smuovere la trama, dargli un colpo secco, la determinazione latita e gli eventi vengono mossi o dal caso o da personaggi buttati lì che cambiano in base alle necessità.
Dalla metà in poi c’è molto che non va bene. Ci sono delle pagine un po’ “inutili”. C’è un complotto, una cura da trovare in fretta, persone in pericolo di vita e si “perde” tempo per cosa? Per decidere se fuggire per amore? No, qui si lotta per la libertà delle donne… non può essere questo il fulcro.
Si rimandano così tanto le decisioni che alla fine non ci sono proprio. L’autrice sceglie scorciatoie e mette in discussione quasi tutto il romanzo perché non sceglie e non permette ai suoi personaggi di scegliere. Li aiuta, li conduce e mette un fiocco alla fine che non sa di nulla e svilisce la trama.
Sono un po’ duro si. Perché mi stava piacendo, mi aveva preso e speravo in una fine degna. Invece nulla. Rimandato se non proprio bocciato…
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