Il vangelo secondo Gesù Cristo, Feltrinelli. Recensione.
“Non intendo invocare la grazia o il perdono di chi credo non fu altri che un uomo, come Dio passato alla storia” cantava Faber. I versi di Fabrizio De Andrè mi sono tornati in mente più volte, mentre leggevo questo libro di Saramago. I rifacimenti, le riletture e le reinterpretazioni della vita di Cristo e, più in generale, della storia biblica sono frequenti nell’arte, nella storia, nella stessa religione. È inevitabile, vista l’importanza e la complessità del personaggio e di ciò che ha predicato, oltre che la pluralità di fonti (apocrife e non) esistenti sullo stesso. A ciò si aggiunga la visione personale di tutti coloro i quali si sono cimentati in una tale impresa. Anche l’ateo José Saramago - premio Nobel per la letteratura - ha indossato le vesti dell’evangelista e ci ha donato questo racconto, questa lettura personale della vita di Gesù, in cui ha chiaramente voluto esprimere la sua idea di Bene e Male - più precisamente del rapporto tra le due “entità”...